Origini



ORIGINI DEL GATTO SIBERIANO


Il gatto siberiano appartiene a una razza naturale, sulle cui origini si hanno poche notizie. Secondo alcuni sarebbe il risultato di un incrocio tra il gatto selvatico che viveva sui Monti Urali e sugli altipiani della Siberia e il gatto domestico che, intorno al 1050, viaggiava al seguito dei coloni. Sebbene le notizie sulle origini rimangano imprecise, non ci sono dubbi sull'inizio del suo allevamento selettivo, attribuibile a una coppia tedesca (Hans e Betty Schultz) che, nel 1989, importò in Europa alcuni esemplari da San Pietroburgo; gli stessi fecero conoscere la razza anche negli Stati Uniti grazie a una mostra in Florida durante la quale David Boehm se ne innamorò e decise di importare contemporaneamente quindici soggetti dalla Russia. Nello stesso periodo un’allevatrice americana (Elisabeth Terrel) scambiò due Siamesi del proprio allevamento con due Siberiani di un allevamento russo (di Nellie Sachuk), contribuendo così alla diffusione della razza negli USA.

Il primo standard del gatto siberiano venne stilato nel 1991 e nel 1992 fu riconosciuta per la prima volta come razza dalla federazione internazionale felina WCF (Word Cat Federation). Il primo esemplare importato in Italia fu Quendalina Romanova, mentre Mars e Nestor sono i primi esempi conosciuti di siberiano colorpoint (Neva Masquerade).

Attualmente questa razza è riconosciuta oltre che dai club dell'Unione Sovietica e dalla WCF, anche dall'Acfa, dalla F.I.F.e., dalla T.I.C.A. e da molte associazioni indipendenti, che rilasciano regolarmente i pedigree e accettano la loro partecipazione alle esposizioni per i campionati.